Per i clienti societari si guarda alla proprietà diretta o indiretta
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Per i clienti societari si guarda alla proprietà diretta o indiretta. Il titolare effettivo è chi detiene oltre il 25% delle quote...
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La posizione della Cassazione sulla riqualificazione in cessione del conferimento d’azienda e del successivo trasferimento delle quote nella conferitaria ai fini dell’imposta di registro
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Secondo l’orientamento maggioritario della Cassazione è legittima, da parte dell’Amministrazione finanziaria, la rideterminazione dell’imposta di registro sulla base della c.d. “causa reale” dell’operazione economica, invocando l’articolo 20, Tur. Tale consolidata posizione è stata però recentemente contraddetta dalla sentenza n. 2054/2017 che ha gettato le basi per un mutamento interpretativo sulla base del fatto che, in caso di conferimento di azienda in società con successiva cessione di quote, l’articolo 20 non consentirebbe di superare gli schemi negoziali e gli effetti giuridici voluti dalle parti, essendo ciò possibile solo in base ad una contestazione basata sull’abuso del diritto e, quindi, sull’articolo 10-bis, L. 212/2000.
- ROS0517_La_posizione_della_Cassazione.pdf (3309 Scaricamenti)
l cambio di orientamento sul cumulo delle sanzioni per omesso versamento
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Alla luce dei recenti approdi della Corte di Cassazione, il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare l’evoluzione interpretativa relativa ai criteri di riferimento per poter affermare o meno la possibile applicabilità del beneficio del cumulo giuridico in caso di irrogazione della sanzione per ritardato e omesso versamento del tributo.
- CT1217_cambio_orientamento_cumulo_sanzioni_omesso_versamento.pdf (4984 Scaricamenti)
La confisca e le cause di non punibilità nel D.Lgs. 74/2000
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Nell’ambito del corpus normativo riferito ai reati tributari, il pagamento dei debiti erariali, ovvero l’assunzione dell’impegno di versare, comportano delle specifiche conseguenze, intese come benefici, sia sotto il profilo della confisca, sia sotto quello inerente la punibilità stessa.
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Utilizzo e limiti dell’articolo 22, D.Lgs. 472/1997
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il successo per il Fisco nel recupero dei debiti tributari incontra il limite della possibilità per il contribuente moroso di spogliarsi dei propri beni. Al fine di tutelare l’interesse dell’Erario è stata quindi prevista la possibilità di disporre delle misure cautelari che congelino la situazione patrimoniale del debitore permettendo all’Amministrazione finanziaria di soddisfare la propria pretesa una volta divenuta definitiva. Tuttavia, tale possibilità incontra alcuni limiti posti a tutela del contribuente affinché tali istituti non vengano utilizzati in modo strumentale e non risultino inutilmente gravosi.
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Diritto di difesa e principio di correlazione tra imputazione e sentenza
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
L’esigenza di garantire il contraddittorio tra le parti in posizione di parità dinanzi a un giudice terzo e imparziale diventa pressoché essenziale in sede di processo penale. Ed è intorno a questa necessità che ruotano le pronunce dei giudici nazionali ed europei nonchè l’intera normativa processualistica dettata dal codice che cerca di contemperare il potere del giudice di sussumere gli avvenimenti contingenti alle astratte fattispecie penali con il diritto dell’imputato di essere posto nelle effettive condizioni di predisporre un’adeguata difesa anche in caso di sopravvenute contestazioni che mutino la qualificazione giuridica attribuita al fatto descritto nel capo d’imputazione.
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L’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette per i professionisti
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Cresce sempre di più l’esigenza di porre un freno alle attività illecite di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo. Numerosi sono gli interventi del Legislatore che, sulla spinta propulsiva dell’Unione Europea, nel corso degli anni ha tentato di eliminare, o quantomeno di arginare, il rischio che corrono soprattutto coloro che svolgono, o si trovano a compiere in ragione della propria specifica professione, operazioni di natura finanziaria. Sugli stessi grava un dovere di collaborazione che trova la sua massima espressione nell’obbligo di segnalare quelle operazioni che, per le loro caratteristiche, potrebbero configurare un’ipotesi di riciclaggio.
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La confisca per equivalente in relazione ai reati tributari
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 42087/2016 ha sancito alcuni interessanti principi in materia di sequestro finalizzato alla confisca in presenza di un accordo di rateazione con il Fisco, ipotesi trattata nell’articolo 12, comma 2, D.Lgs. 74/2000.
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L’impugnazione delle cartelle di pagamento
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio analizza le possibilità di tutela del contribuente a seguito della notifica della cartella di pagamento con l’impugnazione dell’atto della riscossione avanti al giudice tributario per fare valere i vizi propri della medesima cartella esattoriale ovvero contestando anche i vizi dell’atto presupposto non notificato.
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Crisi di liquidità e omesso versamento
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Gli omessi versamenti di ritenute dovute o certificate e dell’Iva si accompagnano spesso a crisi di liquidità dell’impresa. Nel presente intervento ci si propone di fare il punto della situazione sia sotto il profilo dell’elaborazione giurisprudenziale, sia sotto quello strettamente normativo a seguito della novella di cui al D.Lgs. 158/2015.
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Diritto di difesa e principio di correlazione tra imputazione e sentenza
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
L’esigenza di garantire il contraddittorio tra le parti in posizione di parità dinanzi a un giudice terzo e imparziale diventa pressoché essenziale in sede di processo penale. Ed è intorno a questa necessità che ruotano le pronunce dei giudici nazionali ed europei nonchè l’intera normativa processualistica dettata dal codice che cerca di contemperare il potere del giudice di sussumere gli avvenimenti contingenti alle astratte fattispecie penali con il diritto dell’imputato di essere posto nelle effettive condizioni di predisporre un’adeguata difesa anche in caso di sopravvenute contestazioni che mutino la qualificazione giuridica attribuita al fatto descritto nel capo d’imputazione.
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La denuncia ex articolo 2409, cod. civ. in riferimento al collegio sindacale
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Con il presente articolo si intende esaminare l’istituto della denuncia al Tribunale ai sensi dell’articolo 2409, cod. civ. nei casi di irregolarità della gestione da parte degli amministratori.
Dopo un primo sguardo ai presupposti necessari per poter procedere con tale ricorso, ci si soffermerà sull’applicazione di tale disposizione nei confronti del collegio sindacale, non solo quale soggetto dotato di legittimazione attiva, ma anche passibile di sostituzione unitamente agli amministratori per l’inadempimento dei medesimi.
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Segregazione del patrimonio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista, revisore legale, titolare Studio Ferrajoli Legale Tributario e condirettore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Gli strumenti di segregazione del patrimonio possono essere utilizzati non solo ai fini specifici per cui sono previsti, ma anche per sottrarsi in modo fraudolento alle pretese erariali, con conseguente integrazione della fattispecie penale di cui all’articolo 11, D.Lgs. 74/2000.
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Sanzioni amministrative e sanzioni penali: la Cassazione rimette la questione alla Corte di Giustizia
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La forte incidenza del diritto sovranazionale nel panorama legislativo interno ha creato un inevitabile e costante dialogo tra il giudice nazionale e quello comunitario. Con particolare riferimento alla compatibilità del diritto interno con quello di matrice europea, una tra le questioni interpretative che continua a suscitare maggiore interesse è certamente quella legata al tema del ne bis in idem sostanziale derivante dall’applicazione del noto principio del doppio binario sanzionatorio tributario.
Il processo tributario telematico
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con l’emanazione dei decreti del Direttore Generale delle Finanze, 30 giugno 2016 (G.U. n. 161 del 12 luglio 2016) e 15 dicembre 2016 (G.U. Serie generale n. 298 del 22 dicembre 2016), le regole tecniche di attuazione del processo tributario telematico sono state estese a tutto il territorio nazionale facendo divenire realtà un’importante innovazione che si inserisce nel processo di semplificazione del rapporto fisco/cittadino.
- ProcessoZtributarioZtelematico_26_2017.pdf (4195 Scaricamenti)
Omessa notifica dell’atto presupposto: ipotesi e conseguenze
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio analizza gli aspetti sostanziali relativi ai vizi degli atti impositivi nella segmentazione del procedimento di accertamento e riscossione delle imposte. In particolare, viene considerata l’ipotesi in cui venga omessa la notificazione dell’atto presupposto (avviso di accertamento o cartella di pagamento) e ne vengono esaminate le conseguenze sotto il profilo della legittimità dell’atto successivo e della tutela del contribuente.
- OmessaZNotificaZdellatto_24_2016.pdf (27017 Scaricamenti)
Focus sul reato di omessa dichiarazione – articolo 5, D.Lgs. 74/2000
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente intervento si propone di analizzare, ad ampio raggio, il reato di omessa dichiarazione di cui all’articolo 5, D.Lgs. 74/2000, anche e soprattutto alla luce della più recente giurisprudenza della Suprema Corte.
- FocusZsulZreatoZomessaZdichirazione_23_2016.pdf (6230 Scaricamenti)
Prescrizione dei reati e illeciti 231
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con l’interessante sentenza n. 28299/2016 la Corte di Cassazione si è occupata della problematica relativa al regime prescrizionale vigente in materia di responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001 che differisce da quello previsto per i reati presupposto, stabilendo che tale diversa regolamentazione è legittima stante la diversa natura delle due tipologie di illecito.
- PrescrizioneZdeiZreatiZeZillecitiZ231_22_2016.pdf (7311 Scaricamenti)
Reati tributari e misure cautelari personali e reali
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La presunta commissione di un illecito tributario può comportare l’applicazione di misure cautelari, personali o reali, che possono incidere notevolmente nella sfera giuridica dell’indagato o dell’imputato. Nel presente intervento si analizzeranno le tipologie di misure cautelari applicabili, nonché i presupposti per la loro applicazione con particolare attenzione ai più recenti orientamenti espressi dalla giurisprudenza di legittimità.
- ReatiZtrigbutatiZeZmisureZcautelari_24_2016.pdf (5697 Scaricamenti)
Rapporto tra procedimento penale e procedimento tributario
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Rimane ancora aperto il dibattito sul rapporto tra procedimento penale e procedimento amministrativo aventi a oggetto violazioni di disposizioni tributarie idonee ad assumere rilevanza anche sotto il profilo penalistico. Il sistema del “doppio binario” pensato dal nostro Legislatore, che ne presuppone il parallelo svolgimento, sembra ormai vacillare a fronte degli orientamenti espressi dalla Corte Edu. Dall’analisi delle argomentazioni esposte dalla Corte Edu viene in evidenza l’irrimediabile incompatibilità delle soluzioni sanzionatorie previste dall’ordinamento interno con il principio generale del “ne bis in idem”, rendendosi necessario procedere a una revisione dell’intero sistema sanzionatorio amministrativo e penale.
- RapportoZtraZprocedimentoZpenaleZeZprocedimentoZtributario.pdf (3103 Scaricamenti)
In tema di false comunicazioni sociali ha ancora rilievo il falso valutativo?
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Al quesito posto dalla sezione penale della Suprema Corte di Cassazione alle Sezioni Unite, con l’ordinanza di rimessione del 4 marzo 2016, quest’ultime hanno risposto, di fatto, in maniera positiva. Sussiste, infatti, “il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di “valutazione”, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, l’Agente da tali criteri si discosti consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo a indurre in errore i destinatari delle comunicazioni”.
- 20160930A09.pdf (3826 Scaricamenti)
Rapporti fra processo tributario e processo penale
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio analizza il tema relativo al c.d. “doppio binario” tra processo penale e contenzioso tributario, mettendo in evidenza alcuni aspetti che tendono a mitigare tale principio. Ad esempio, la giurisprudenza ha affermato che le intercettazioni telefoniche disposte in ambito penale sono utilizzabili nel contenzioso tributario e che il giudice penale deve vagliare con spirito critico la determinazione reddituale degli uffici, specie qualora siano stati utilizzati metodi presuntivi e/o induttivi.
- 20160930A07.pdf (4809 Scaricamenti)
Il pignoramento presso terzi: regole, modalità operative di gestione ed eventuale ritenuta
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il recupero delle somme da parte del soggetto creditore è stato notevolmente agevolato dalle nuove misure introdotte dal Governo con il D.L. 132/2014 in materia di misure urgenti di degiurisdizionalizzazione e altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile, le quali all’articolo 19 hanno previsto una innovativa e celere procedura per la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare e il successivo pignoramento, introducendo, tra l’altro, i nuovi articoli 492-bis, 521-bis, 155- bis e ss. al c.p.c..
In tale panorama legislativo, finalizzato a fungere sia da deterrente nei confronti del soggetto che si è reso inadempiente a un obbligo di legge ovvero contrattuale, sia a ridurre le lungaggini giudiziarie che sempre più spesso rappresentano la più ampia via di fuga per il debitore insolvente, il ricorso al pignoramento presso terzi seguita nell’essere, quando esperibile, il procedimento di recupero più garantista per il creditore, in quanto consente a quest’ultimo di rivalersi su un soggetto dalla solvibilità certamente più solida rispetto al debitore principale.
In tale contesto un’attenzione particolare merita la disciplina in materia di ritenute alla fonte da effettuare sulle somme liquidate a seguito del pignoramento presso terzi, nell’ambito della quale la prassi ministeriale ha svolto un ruolo essenziale definendo le modalità di effettuazione della ritenuta e dissipando numerosi dubbi interpretativi sorti dall’applicazione della stessa.
- 20160831A06.pdf (82994 Scaricamenti)
La responsabilità penale degli organi di controllo
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
La crescente complessità delle governance aziendali fa sorgere la necessità di incrementare i poteri e gli obblighi dei componenti degli organi di controllo e in particolare del collegio sindacale, allo scopo di consentire, nel concreto, l’esercizio della funzione di vigilanza attribuita dalla legge. Alla proliferazione dei doveri attribuiti ai sindaci corrisponde un aumento delle possibilità di rispondere penalmente, anche a titolo di concorso omissivo ex articolo 40, comma 2, c.p., per i reati commessi dagli amministratori. Sul tema, si apre inoltre un nuovo interrogativo che investe la possibilità di ravvisare la responsabilità penale per i reati commessi dall’ente ex D.Lgs. 231/2001 anche in capo all’OdV, a cui spetta ai sensi dell’articolo 6, comma 2, lettera b) del Decreto il compito di “vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli organizzativi adottati”.
- 20160728A06.pdf (2080 Scaricamenti)
Sequestro e confisca per reati tributari: presupposti e limiti alla luce della giurisprudenza
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con riferimento ai reati tributari, il sequestro preventivo e la confisca per equivalente, anche alla luce del nuovo articolo 12-bis, D.Lgs. 74/2000, introdotto dal D.Lgs. 158/2015, trovano nuova linfa, impegnando la giurisprudenza, anche di legittimità, a delinearne presupposti e limiti.
- 20160725A09.pdf (7735 Scaricamenti)
Le notifiche degli atti impositivi e delle cartelle di pagamento: modalità e vizi contestabili in giudizio
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quale siano le regole applicabili al procedimento di notificazione degli atti impositivi e delle cartelle di pagamento, quale momento essenziale dei procedimenti di accertamento e di riscossione dei tributi che si perfezionano con l’emanazione di atti aventi natura recettizia la cui efficacia è subordinata al rispetto delle norme dettate in materia di notificazione.
- 20160725A07.pdf (4270 Scaricamenti)
Il rapporto consulente/cliente e i profili di responsabilità alla luce delle più recenti sentenze di legittimità
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con le recenti sentenze n. 12463/2016 e n. 13007/2016 la Corte di Cassazione ha ribadito alcuni rilevanti principi in tema di responsabilità del consulente nei confronti del cliente in caso di contestazioni di natura tributaria. Tali sentenze forniscono diversi interessanti spunti in tema di responsabilità del professionista che meritano di essere esaminati alla luce del contesto normativo di riferimento.
- 20160720A07.pdf (7566 Scaricamenti)
Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La mancata inclusione dei reati tributari elencati nel D.Lgs. 74/2000 nel novero dei reati-presupposto previsti dal D.Lgs. 231/2001 sulla “Responsabilità amministrativa degli enti” ha da sempre suscitato notevoli perplessità. La giurisprudenza, in attesa di un intervento da parte del Legislatore, sembra voler perseguire indirettamente le imprese, per le violazioni tributarie poste in essere, per mezzo delle altre fattispecie di reato prescritte dal D.Lgs. 231/2001 e mediante l’applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente anche ai reati tributari, nei limiti e alle condizioni previsti. Per evitare la comminatoria delle sanzioni stabilite sarà necessario per gli enti implementare i modelli organizzativi e adottare nuovi sistemi di controllo che assicurino una corretta gestione del rischio fiscale.
- 20160630A09.pdf (4664 Scaricamenti)
Le impugnazioni nel processo tributario: questioni problematiche e novità introdotte dal D.Lgs. 546/1992
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il sistema delle impugnazioni nel diritto processuale tributario, pur condividendo i principi generali della disciplina processuale civilistica, presenta alcune peculiarità che il presente lavoro si propone di esaminare alla luce della giurisprudenza di legittimità più recente e delle ultime novità legislative.
- 20160630A08.pdf (4246 Scaricamenti)
Il concorso del professionista nei reati tributari
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La problematica inerente le ipotesi di responsabilità penale del professionista, che svolge l’attività di consulenza e assistenza a favore del contribuente, nei reati tributari commessi da quest’ultimo è particolarmente rilevante data anche l’attenzione posta dall’Agenzia delle entrate al fenomeno dei c.d. “consulenti-facilitatori” censurato nella recente circolare n. 16/E/2016.
- 20160531A10.pdf (5957 Scaricamenti)
La tutela cautelare nel processo tributario
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare le principali peculiarità della tutela cautelare nel sistema processuale tributario, illustrandone sinteticamente l’evoluzione storica dalla sua introduzione fino alla recente riforma del contenzioso tributario attuata con il D.Lgs. 156/2015.
- La_tutela_cautelare_nel_processo_tributario.pdf (5183 Scaricamenti)
L’opponibilità del segreto professionale in caso di verifiche fiscali presso studi legalitributari
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quali siano i requisiti di rilevanza del segreto professionale nell’ambito dell’ordinamento tributario e i presupposti di opponibilità dello stesso all’Amministrazione finanziaria nel caso di verifiche fiscali presso studi legali-tributari.
- 20160527A07.pdf (3314 Scaricamenti)
La decorrenza dell’abrogazione del regime sanzionatorio black list
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con il presente lavoro si analizzano le conseguenze dell’abrogazione della norma che sanciva l’indeducibilità dei costi sostenuti in operazioni relative a Paesi a fiscalità privilegiata anche alla luce della sentenza della Corte di Cassazione n. 6651/2016.
- Con_il_presente_lavoro_si_analizzano_le_conseguenze.pdf (2710 Scaricamenti)
Il punto della situazione sugli atti impugnabili avanti alle Commissioni tributarie
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La recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione offre lo spunto per una verifica dello stato dell’arte sull’impugnabilità degli atti innanzi alle Commissioni tributarie alla luce dell’evoluzione giurisprudenziale che ha fornito e continua a rendere un’interpretazione sempre più estensiva delle norme di cui agli articoli 2 e 19, D.Lgs. 546/1992 orientata a favorire nei limiti della competenza per materia, la devoluzione dei procedimenti a matrice tributaria in favore del giudice speciale.
- Il_punto_della_situazione.pdf (3965 Scaricamenti)
Prescrizione e frodi Iva: la posizione della Cassazione n. 2210/2016
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
In materia di reati afferenti le ipotesi di gravi frodi Iva, il giudice nazionale deve disapplicare la normativa sulla prescrizione nella parte in cui si prevede che “in nessun caso i termini previsti nell’articolo 157 possono essere prolungati oltre il termine di cui all’articolo 161, comma 2, fatta eccezione per i reati di cui all’articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, c.p.p.”. In tali casi, pertanto, il termine ordinario di prescrizione ricomincerà a decorrere da capo dopo ogni atto interruttivo.
- Prescrizione_e_frodi_Iva.pdf (3709 Scaricamenti)
Reato di omessa dichiarazione e determinazione della residenza fiscale
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con l’ormai nota sentenza n. 43809/2015, la Corte di Cassazione ha avuto modo di offrire nuovi interessanti spunti di riflessione in ordine al concetto di residenza fiscale. Nel ripercorrere l’interpretazione europea del concetto di libertà di stabilimento, il Collegio ha, inoltre, escluso la rilevanza penale delle operazioni effettuate dagli imputati poiché effettivamente dettate da scopi di natura imprenditoriale.
- Reato_di_omessa_dichiarazione.pdf (3761 Scaricamenti)
L’efficacia espansiva del giudicato esterno secondo la Cassazione
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare, alla luce della giurisprudenza della Corte di Cassazione quale sia l’oggetto del giudicato nel processo tributario sotto il profilo della sua efficacia nelle liti relative a tributi periodici.
- L_efficacia_espansiva_del_giudicato.pdf (5091 Scaricamenti)
Gli ultimi orientamenti della Cassazione in tema di falso in bilancio
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Dopo la riforma dei reati societari operata dalla L. 69/2015, il falso in bilancio resta al centro del dibattito giurisprudenziale. Non è, infatti, stato chiarito quale sia la sorte dei c.d. falsi valutativi posto che la Cassazione con la sentenza n. 890/2016 ha ritenuto che, nonostante l’espunzione della fattispecie valutativa dall’articolo 2621, cod. civ. tale ipotesi mantenesse una rilevanza penale. La Cassazione a Sezioni Unite, richiesta di esprimersi sui contrasti emersi nelle sentenze già emesse dalla quinta Sezione nella Camera di Consiglio del 31 marzo 2016, ha confermato la rilevanza penale del c.d. falso valutativo.
- Gli_ultimi_orientamenti.pdf (2092 Scaricamenti)
Le novità in tema di ricorso in Cassazione: il ricorso per saltum
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La mini-riforma del processo tributario, attuata con il D.Lgs. 156/2015, ha previsto la possibilità di impugnare le sentenze emesse dalla CTP, in presenza di determinate condizioni, direttamente con ricorso in Cassazione. A pochi mesi dall’entrata, ci si interroga su quale sia l’impatto delle nuove disposizioni nel contenzioso tributario.
- Le_novita_in_tema_di_ricorso.pdf (4096 Scaricamenti)
Lo schema di decreto legislativo sulla depenalizzazione
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
A seguito di quanto previsto dall’articolo 2, L. 67/2014, il D.Lgs. 8/2016, in vigore dal 6 febbraio 2016, reca disposizioni in materia di depenalizzazione. Di seguito verranno esposte le modifiche e le ragioni sottese all’intervento legislativo.
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I reati di bancarotta nella giurisprudenza di merito e di legittimità
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con il presente contributo si procederà ad un’analisi delle diverse fattispecie nella quali può articolarsi il reato di bancarotta, che può essere commesso dal fallito nell’ambito del fallimento, nonché delle circostanze aggravanti ed attenuanti applicabili, come delineate dalla giurisprudenza di merito e di legittimità, con particolare attenzione alle tematiche più discusse sull’argomento.
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Le novità in tema di raddoppio dei termini per l’accertamento
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La Legge di Stabilità 2016 (208/2015) porta con sé importanti novità, per vero a lungo annunciate, sotto il profilo dell’individuazione dei termini di prescrizione dell’azione accertatrice dell’Amministrazione finanziaria, abolendo definitivamente il raddoppio in ipotesi di commissione di reati tributari e modificando gli ordinari termini di esercizio dei poteri di controllo da parte degli uffici sulle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti. La modifica giunge a pochi mesi di distanza dall’entrata in vigore del D.Lgs. 128/2015 c.d. “decreto sulla certezza del diritto” che aveva integrato la previsione di cui al comma 3 dell’articolo 43, D.P.R. 600/1973 introducendo una causa di inoperatività del raddoppio in presenza di reati tributari.
Ripercorrendo lo sviluppo dell’articolo di legge in esame è possibile delineare i profili applicativi dell’attuale normativa sul “termine per l’accertamento” anche alla luce del regime transitorio introdotto per regolamentare il passaggio dalla vecchia alla nuova disciplina e dissipare eventuali problematiche che potrebbero sorgere in tema di certezza del diritto dalla successione temporale delle intervenute modifiche normative.
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La circolare n. 38/E/2015 dell’Agenzia delle entrate
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Con la circolare n. 38/2015 l’Agenzia delle entrate ha riletto le novità introdotte dal D.Lgs. 156/2015 in relazione al contenzioso tributario fornendo alcuni chiarimenti sull’applicazione delle nuove norme. La pubblicazione del documento dà l’opportunità di rivedere le modifiche apportate al D.Lgs. 546/1992 a pochi giorni dalla loro – quasi integrale – entrata in vigore.
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Le Sezioni Unite si esprimono sul contraddittorio nelle indagini a tavolino
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Il presente studio si pone l’obiettivo di esaminare il contenuto e gli effetti della recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 24823/2015 depositata in data 8 dicembre 2015 riguardante il contraddittorio nelle cosiddette indagini “a tavolino”.
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La relazione del Massimario della Cassazione sulla revisione del sistema sanzionatorio penale tributario
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L’ufficio del Massimario, attraverso la massimazione dei provvedimenti giurisprudenziali e la propria attività di redazione, contribuisce all’espletamento della funzione nomofilattica della Corte di Cassazione. Con la relazione in commento, l’ufficio ha analizzato le novità introdotte dal D.Lgs. 158/2015 nell’impianto sanzionatorio penal-tributario, evidenziandone le possibili criticità alla luce della giurisprudenza formatasi nel sistema normativo precedente.
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La successione delle leggi penali e il principio del "favor rei" con riferimento ai reati tributari
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente intervento si propone di esaminare la novella introdotta, in materia di reati tributari, dal D.Lgs. 158/2015, sotto il profilo della concreta applicabilità delle nuove fattispecie, con particolare attenzione ai principi della successione delle leggi penali nel tempo e al favor rei. Le fattispecie più rilevanti verranno analizzate proprio con riferimento a tali linee guida.
- La_successione_delle_leggi_penali.pdf (5957 Scaricamenti)
La ripartizione dell’onere della prova nel processo tributario
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente lavoro si prefigge lo scopo di illustrare la ripartizione dell’onere probatorio tra contribuente e Amministrazione finanziaria tramite un’analisi della giurisprudenza e della prassi più recente nei settori di maggiore interesse, non dimenticando anche le novità legislative recentemente approvate.
- La_ripartizione_dellonere_della_prova.pdf (6626 Scaricamenti)
Le modifiche alla disciplina dei reati tributari di cui al D.Lgs. 158/2015
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Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quali siano le novità introdotte dal D.Lgs. 158/2015 nell’ambito penal-tributario e sanzionatorio, analizzando le diverse condotte illecite con le relative nuove soglie di puniblità e gli effetti della novella sui procedimenti già incardinati.
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Il nuovo contenzioso tributario
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Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare il D.Lgs. 156/2015 che, attuando quanto previsto nell’articolo 10 della Legge delega 23/2014, ha apportato alcune modifiche, - per certi aspetti anche significative - alla disciplina del contenzioso tributario di cui al D.Lgs. 546/1992, accogliendo le esigenze già manifestate da dottrina e giurisprudenza.
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La necessità di tutela del patrimonio, gli strumenti offerti dall’ordinamento giuridico ed i rischi di aggressione
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
I molteplici rischi che incombono sul patrimonio di imprenditori, professionisti e privati impongono di valutare con attenzione l’opportunità di ricorrere a strumenti di protezione. Diversi sono gli istituti ai quali si può volgere lo sguardo per realizzare questo obiettivo, ma è fondamentale la tempistica con la quale si interviene per evitare problematiche di revocatoria o, ancor peggio, profili di responsabilità penale.
- La_necessita_tutela_del_patrimonio.pdf (2229 Scaricamenti)
Il raddoppio dei termini per l’accertamento: l’orientamento della giurisprudenza e il D.Lgs. 128/2015
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quali siano le novità introdotte in materia di termini di decadenza per l’accertamento, specificando gli sviluppi interpretativi e gli effetti della novella sull’azione accertatrice dell’Amministrazione finanziaria.
Voluntary Disclosure e antiriciclaggio
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quali siano gli impatti della procedura di voluntary disclosure disciplinata dalla L. 186/2014 sull’adempimento degli obblighi antiriciclaggio previsti dal D.Lgs. 231/2007, in particolare sull’obbligo di segnalazione di operazioni sospette di cui all’articolo 41, D.Lgs. 231/2007.
- Voluntary_Disclosure_e_antiriciclaggio.pdf (4713 Scaricamenti)
Il raddoppio dei termini per l’accertamento nel D.Lgs. 128/2015
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con il D.Lgs. 128/2015 è stato introdotto un nuovo regime del raddoppio dei termini per l’accertamento tributario, ora legittimato solo in caso di effettiva presentazione della denuncia nei termini ordinari di legge.
- Il_raddoppio_dei_termini_per_laccertamento_nel_DLgs_128-2015.pdf (3474 Scaricamenti)
L’individuazione delle cause di nullità della sentenza tributaria
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
l presente studio si pone l’obiettivo di individuare quali siano le cause di nullità della sentenza pronunciata dal giudice tributario specificando quali siano gli effetti della dichiarazione di nullità e le modalità attraverso le quali le parti del processo tributario possono fare valere la nullità della sentenza.
- L_individuazione_delle_cause_di_nullita_della_sentenza_tributaria.pdf (9064 Scaricamenti)
I presupposti per l’azione revocatoria ordinaria in caso di fallimento
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
L’azione revocatoria ordinaria può essere esperita dal curatore ai sensi dell’art.66 L.F. qualora non sussistano i requisiti di cui all’art.67 L.F. necessari per la proposizione della domanda di revocatoria fallimentare.
Nell’analizzare tale fattispecie concreta, la Suprema Corte ha recentemente avuto modo di ribadire il principio affermato da tempo in giurisprudenza secondo cui, se l’azione revocatoria ha per oggetto atti posteriori al sorgere del credito, ad integrare l’elemento soggettivo del consilium fraudis è sufficiente la semplice conoscenza da parte del debitore e del terzo acquirente del pregiudizio che l’atto arreca alle ragioni del creditore. Inoltre, se l’azione revocatoria ha per oggetto atti anteriori al sorgere del credito, è richiesta, quale condizione per l’esercizio della medesima oltre all’eventus damni, anche la dimostrazione di una dolosa preordinazione da parte del debitore al fine di compromettere il soddisfacimento del credito futuro e, in caso di atto a titolo oneroso, la partecipazione del terzo a tale pregiudizievole programma.
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Il punto sulla giurisprudenza in materia di tassazione del trust
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con il presente articolo si intende delineare il regime di tassazione del trust previsto in forza della normativa tributaria italiana ai fini delle imposte dirette e indirette e con particolare riferimento a queste ultime. L’articolo 1, commi da 74 a 76 L. n.296/06 (Legge Finanziaria), ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento nazionale disposizioni in materia di trust, nel tempo oggetto di interpretazione da parte sia dell’Amministrazione finanziaria che, come vedremo, delle recenti pronunce dei Tribunali di merito.
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Principio dell’antieconomicità ed applicabilità al sistema Iva
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
L’onere della prova in materia Iva allorquando la contestazione verta sull’antieconomicità della condotta tenuta dal contribuente ricade sull’Amministrazione finanziaria cui spetta dimostrare che il risultato antieconomico, valevole come presunzione ai fini della rettifica delle imposte dirette e regredita a mero indizio ai fini delle rettifiche Iva, sia indice di una omessa fatturazione o sottofatturazione delle operazioni attive, rendendosi necessaria da parte dell’ufficio procedente l’ulteriore verifica circa la non veridicità delle operazioni e, dunque, del prezzo di cui alle contestate fatture.
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La definizione delle liti fiscali pendenti: riflessi sui contributi previdenziali
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Ad oggi non è stata ancora fatta definitivamente chiarezza in merito ai riflessi che la definizione delle liti fiscali pendenti abbia in punto di debenza dei contributi previdenziali. Il contributo che segue si prefigge, ragionando anche sullo strumento della definizione de qua, di ripercorrere le più rilevanti pronunce della giurisprudenza di merito sull’argomento.
Opposizione a cartella e avviso di addebito: vizi di forma e di sostanza
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con la sentenza n.299 dello scorso 8 ottobre 2014, la sezione lavoro del Tribunale di Monza ha ribadito il principio espresso dalla giurisprudenza di legittimità secondo cui: “nella disciplina della riscossione mediante iscrizione a ruolo dei crediti previdenziali, di cui al D.Lgs. n.46/99, l’opposizione agli atti esecutivi - con la quale si fanno valere i vizi di forma del titolo esecutivo, ivi compresa la carenza di motivazione dell’atto - è prevista dall’art.29, co.2, che per la relativa regolamentazione rinvia alle “forme ordinarie”, e non dall’art.24 dello stesso D.Lgs., che si riferisce, invece, all’opposizione sul merito della pretesa di riscossione”1.
Prevale, dunque definitivamente, almeno nell’agire dell’interprete, l’assimilazione della cartella di pagamento a titolo esecutivo di formazione stragiudiziale, in virtù del quale l’Ente previdenziale convenuto nel giudizio di opposizione può richiedere al giudice oltre al rigetto dell’opposizione anche la condanna dell’opposto al pagamento di quanto intimato 2.
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Il punto sul reato di omesso versamento dell’Iva alla luce della più recente giurisprudenza
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
L’omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto, reato previsto e punito dall’art.10-ter D.Lgs. n.74/00, è una questione che negli ultimi tempi ha occupato la giurisprudenza di merito e di legittimità sotto diversi profili e con risultati anche contrastanti. Nel presente intervento si cercherà di fornire un quadro organico dello stato dell’arte, anche in relazione a nuovi spunti elaborati dalla Corte Costituzionale sulla soglia di punibilità e dalla Corte Suprema di Cassazione con riferimento alla natura del delitto in esame e ai soggetti che possono essere interessati dalla relativa fattispecie incriminatrice.
L’accertamento società/soci e la ristretta base: evoluzione giurisprudenziale
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La verifica fiscale effettuata nei confronti di una società di capitali a ristretta base proprietaria, laddove si concluda con la ricostruzione di maggiori ricavi rispetto a quelli contabilizzati e dichiarati, non si esaurisce con la sola pretesa impositiva formulata nei confronti dell’impresa sociale verificata, ma si estende anche nei confronti dei soci in forza dell’operare di una presunzione di distribuzione dell’utile extrabilancio a ciascuno dei soci in proporzione alla rispettiva quota di partecipazione.
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Prova orale e dichiarazioni di terzo nel processo tributario
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Nel processo tributario vige il generale divieto di assunzione di prova testimoniale. Tale divieto, tuttavia, non si estende alla possibilità di produrre in giudizio dichiarazioni rese da terzi fuori da quella sede. Tale facoltà è riconosciuta sia all’Amministrazione !nanziaria sia al contribuente e le dichiarazioni prodotte in giudizio assumono per entrambe le parti valore di prova indiziaria liberamente valutabile dal giudice, purché dotate dei caratteri di gravità, precisione e concordanza. Il giudice è tenuto a motivare sia l’uso delle dichiarazioni ai !ni del decidere, sia la statuizione sull’inutilizzabilità delle stesse.
- Prova-orale-e-dichiarazioni-di-terzo-nel-pro-cesso-tributario.pdf (3970 Scaricamenti)
Le novità introdotte dal Decreto Semplificazioni: gli effetti tributari dell’estinzione delle società
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato in via de!nitiva il Decreto Legislativo contenente disposizioni in materia di sempli!cazioni !scali che prevede l’introduzione della permanenza della “responsabilità !scale” della società per i cinque anni successivi alla richiesta di cancellazione dal Registro delle Imprese. Tale norma appare in contrasto tanto con la lettera dell’art.2495 cod.civ. (così come modi!cato dalla riforma del diritto societario risalente al 2003) quanto con l’orientamento adottato in materia dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione nel 2010 e sino ad oggi mantenuto. Il presente intervento si promette di operare una sintetica panoramica sul tema del rapporto tra cancellazione dal Registro delle Imprese, estinzione e responsabilità residua delle società (ricostruendo lo scenario pre e post riforma 2003) per concludere soermandosi sulle controverse innovazioni introdotte dal richiamato Decreto Legislativo e sulle perplessità ch’esso suscita negli operatori del settore.
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Bancarotta fraudolenta e concorso di reati
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con la recente sentenza n.34516 del 5 agosto 2014 la Corte di Cassazione ha confermato l’orientamento delle Sezioni Unite secondo cui più fatti tipici di bancarotta, commessi nell’ambito della medesima procedura concorsuale, configurano fattispecie di reato autonome e ontologicamente diverse. Le vicende che si concludono con il fallimento di una società spesso comportano procedimenti penali a carico di amministratori, sindaci e liquidatori: si pone quindi per il giudice il problema di come configurare le eventuali diverse ipotesi di reato contestate, a carico del medesimo soggetto, in un’unica procedura. Al riguardo la giurisprudenza ha ribadito che l’art.219, co.2, n.1 L.F. prevede una speciale ipotesi di continuazione nei reati ai soli fini sanzionatori, la c.d. “continuazione fallimentare”.
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Le novità legislative con effetti sul processo tributario
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il Legislatore sta operando diversi interventi di riforma su norme che direttamente o indirettamente incidono sul processo tributario.
In particolare ci si riferisce allo schema di Decreto Legislativo sulle semplificazioni fiscali e al Decreto Legge degiurisdizionalizzazione, che contengono disposizioni che vanno a modificare le seguenti materie: gli effetti dell’estinzione della società limitatamente alle obbligazioni tributarie e contributive; la responsabilità dei liquidatori e soci per le obbligazioni tributarie; gli adempimenti processuali; le spese di giudizio in caso di soccombenza; la sospensione feriale dei termini.
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Novità ferragostane della giurisprudenza in tema di fondo patrimoniale. Sentenze della Corte di Cassazione n.17811/14 e n.18248/14
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con due sentenze estive la Corte di Cassazione si è pronunciata in tema di fondo patrimoniale.
Con la sentenza n.17811/14 è stata sancita l’ammissibilità della risoluzione consensuale del fondo patrimoniale da parte dei coniugi che l’hanno istituito, anche in presenza di figli minori, benché il codice civile non lo preveda espressamente.
Nella pronuncia n.18248/14, la Suprema Corte ha inoltre statuito che se il credito del terzo è maturato per soddisfare i bisogni della famiglia, l’esecuzione sul fondo patrimoniale deve ritenersi sempre legittima senza che sia necessario indagare se sia sorto prima il credito o il fondo stesso.
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Accertamento con adesione che determina la riduzione delle imposte sotto le soglie stabilite dal D.Lgs. n.74/00: quale rilevanza penale?
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il contribuente che si avvale del procedimento di accertamento con adesione previsto dal D.Lgs. n.218/97 con le conseguenti riduzioni di imposte e sanzioni si trova poi spesso ad affrontare un processo penale riguardante le fattispecie di reato connesse alle violazioni tributarie accertate dal fisco. Vediamo quali sono le conseguenze a livello penale della rideterminazione degli importi effettuati dal fisco in contraddittorio con il contribuente con particolare riferimento all’ipotesi di riduzione delle imposte al di sotto delle soglie di punibilità sussistenti nel nostro ordinamento penale-tributario.
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La prova: un esempio applicativo riferito alle contestazioni sugli immobili di lusso per il disconoscimento delle agevolazioni “prima casa”
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il processo tributario è caratterizzato da un sistema probatorio che si distingue da quello vigente nel contenzioso civile sia sotto l’aspetto delle limitazioni all’utilizzo di mezzi di prova sancite dall’art.7 D.Lgs. n.546/92, sia in considerazione della circostanza che attore sostanziale nel procedimento tributario è quasi sempre il fisco. Per meglio comprendere come le parti possano procedere nell’acquisizione delle prove necessarie a sostenere in giudizio le proprie tesi difensive, è opportuno esaminare una fattispecie concreta, ossia il caso delle contestazioni sugli immobili di lusso per il disconoscimento delle agevolazioni c.d. prima casa.
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Collegio sindacale e bancarotta: l'orientamento della Cassazione penale (sentenza n.26399/14)
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Una recente pronuncia di legittimita' offre l'occasione di tornare sul ruolo del collegio sindacale, tra obblighi e responsabilita'. La ricostruzione puntuale dei riferimenti normativi e delle indicazioni che dagli anni ottanta la giurisprudenza ha offerto, conduce a delineare il perimetro dei comportamenti penalmente rilevanti e i capisaldi della condotta dell’organo di controllo.
- Collegio_sindacale_e_bancarotta_lYorientamento_della_Cassazione_penale.pdf (3520 Scaricamenti)
Responsabilità penale in controluce: sono due le tipologie di reati
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Le stabilisce il Dlgs 74/2000 con riguardo alle imposte sui redditi e all'Iva, ossia i <<delitti in materia di documenti e pagamento delle imposte>>
- Responsabilita_PenaleIn_Controluce_Sono_2_Le_Tipologie_Di_Reati.pdf (3172 Scaricamenti)
Il litisconsorzio necessario nella mediazione tributaria ex art.17-bis D.Lgs. n.546/92
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
A pochi mesi dalla risoluzione della questione di legittimità concernente la preclusione di inammissibilità dei ricorsi promossi senza esperimento della procedura di mediazione di cui all’art.17-bis D.Lgs. n.546/92 si affacciano nuovi dubbi interpretativi relativi alla norma sul reclamo tributario, questa volta con riferimento ai rapporti con l’istituto del litisconsorzio necessario applicabile, nel processo tributario, tra l’altro, alle società trasparenti. A ben vedere la questione coinvolge più in generale tutti gli istituti deflativi del contenzioso tributario, per l’utilizzo dei quali la Corte di legittimità si è conformata nell’affermare l’autonomia della Società rispetto alle posizioni dei singoli soci.
- Il_litisconsorzio_necessario_nella_mediazione_tributaria.pdf (2960 Scaricamenti)
L’amministratore senza delega: profili di responsabilità civile e penale
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
La posizione degli amministratori privi di deleghe non esime gli stessi da eventuale responsabilità sia in sede civile che penale, per gli eventi pregiudizievoli provocati dall’agire degli amministratori delegati. La posizione di garanzia assunta con l’accettazione della carica e le previsioni comunque imposte dal codice civile in capo agli stessi, impongono un generale dovere di agire informati che postula la necessità di non rimanere passivi nell’attesa delle informazioni da parte dei delegati, ma di attivarsi, senza tuttavia conferire loro un ulteriore dovere di indagine. La mera conoscibilità di eventi dannosi può condurre a responsabilità penale per non aver impedito il verificarsi di un fatto che l’amministratore aveva l’obbligo giuridico di impedire.
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Corte di Cassazione Sezioni Unite sentenza n.8053/14
di Luigi Ferrajoli – avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Con la sentenza n.8053 del 7 aprile 2014 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno risolto la questione dell’applicabilità o meno al processo tributario regolato dal D.Lgs. n.546/92 delle disposizioni contenute nell’art.54 D.L. n.83/12 convertito con modificazioni nella L. n.134/12, riguardanti la riformulazione dell’art. 360, comma 1, n. 5) c.p.c. e la non deducibilità di tale motivo di ricorso in caso di doppia conforme sulla quaestio facti, affermando il principio secondo cui: ” Le disposizioni di cui all’art.54, D.L. n.83, convertito con modificazioni nella L. n.134/12, si applicano ai ricorsi per Cassazione proposti avverso le sentenze pronunciate dalle Commissioni tributarie regionali e ciò sia per quanto riguarda la nuova formulazione del n. 5) dell’art.360 c.p.c., secondo la quale la sentenza di appello è impugnabile “per omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti”, sia per quanto riguarda l’ultimo comma dell’aggiunto art.348-ter c.p.c., secondo il quale la proponibilità del ricorso per Cassazione è ammesso esclusivamente per i motivi di cui ai numeri 1), 2), 3) e 4) del primo comma dell’art.360, qualora l’impugnazione sia proposta avverso una sentenza d’appello che confermi la decisione di primo grado per le stesse ragioni, inerenti alle questioni di fatto, poste a base della decisione appellata”.
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L’illegittimità costituzionale delle soglie di punibilità relative al reato di cui all’art.10-ter D.Lgs. n.74/00
di Luigi Ferrajoli – avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
“L’articolo 10-ter, D.Lgs. n.74/00 è costituzionalmente illegittimo, per violazione dell’art.3 della Costituzione, nella parte in cui, con riferimento ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011, punisce l’omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto, dovuta in base alla relativa dichiarazione annuale, per importi non superiori, per ciascun periodo di imposta, ad !103.291,38”.
È quanto ritenuto dalla Corte Costituzionale con la Sentenza n.80/14 sull’omesso versamento dell’Iva, depositata l’8 aprile 2014, relativa alla legittimità delle soglie di punibilità oltre le quali si incorre in responsabilità penale ex art.10-ter D.Lgs. n.74/00.
L’Amministrazione finanziaria adita in giudizio da un terzo per l’accertamento della sussistenza del credito tributario. Cassazione, sentenza n.3773/14
di Luigi Ferrajoli – avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Il dettato dell’art.19 D.Lgs. n.546/92, mentre, per un verso, raorza la tesi secondo cui per aversi controversia tributaria, rimessa alla giurisdizione delle commissioni tributarie, occorre l’esercizio del potere impositivo mediante un atto proveniente da un soggetto investito di detta potestas, d’altro canto, però, non può evidentemente condurre, in ragione della mancanza di tale atto nell’elenco ivi indicato, a precludere l’accesso del cittadino alla tutela giurisdizionale ogni qual volta esista un atto che si riveli comunque idoneo, in ragione del suo contenuto, a far sorgere l’interesse ad agire ex art.100 c.p.c., come avverrebbe qualora, da un lato, il giudice ordinario correttamente negasse la propria giurisdizione in favore di quello tributario e, dall’altro, quest’ultimo dichiarasse il ricorso improponibile per la non riconducibilità dell’atto stesso all’elenco di cui all’art.19 D.Lgs. n.546/92.
I presupposti della responsabilità del professionista attestatore nella riforma della Legge Fallimentare
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
La riforma della Legge Fallimentare prevede la responsabilità penale del “professionista” che, con la propria condotta, incorra in falsità documentali il cui oggetto materiale è rappresentato dalle relazioni e dalle attestazioni inerenti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano di risanamento, il piano del concordato preventivo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti, le disposizioni in tema di !nanziamento e di continuità aziendale nel concordato preventivo e il concordato con continuità aziendale.
La responsabilità penale ai sensi dell’art.236 L.F.
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
La responsabilità penale prevista dall'art.236 L.F. prende in esame il momento "formativo" della domanda di concordato preventivo, che deve connotarsi, come indicato dall’art.161 L.F., da una serie di dati e documenti veritieri che possano essere idonei a rappresentare, nei confronti dei terzi, il reale stato patrimoniale, economico e !nanziario in cui versa l'imprenditore.
- La_responsabilita_penale_ai_sensi_dellYart.236_LF.pdf (6128 Scaricamenti)
Questione non sollevata nel ricorso introduttivo può essere eccepita successivamente (sia tramite memorie prima dell’udienza sia nei successivi gradi di giudizio)?
di Luigi Ferrajoli – avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Nel procedimento tributario il contribuente/ricorrente deve svolgere tutte le proprie difese nell’atto introduttivo del giudizio.
Attraverso il ricorso con il quale viene impugnato l’atto emanato dall’Agenzia delle Entrate, nel termine perentorio di sessanta giorni decorrenti dalla data di noti!cazione dello stesso, il ricorrente porta a conoscenza del giudice i motivi in fatto ed in diritto sulla base dei quali richiede l’annullamento dell’atto. Nel sistema delineato dal D.Lgs. n.546/92, presentato il ricorso introduttivo, non è più possibile modificare “unilateralmente” il thema decidendum attraverso l’integrazione dei motivi del ricorso.
Il principio di specialità della sanzione penale alla luce della sentenza n.37425/13
di Luigi Ferrajoli – avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
Il nostro ordinamento, tra i principi cardine del diritto, prevede quello di irretroattività della norma penale, se in malam partem: il combinato disposto degli artt.11, 25, co.2, Cost. e 2, co.4, c.p. stabiliscono, infatti, che nessuno possa essere punito per un fatto che secondo una legge posteriore non è reato e se vi è stata sentenza di condanna ne cessano gli eetti e l’esecuzione; inoltre, se vi è stata condanna a pena detentiva e la legge posteriore prevede solo la pena pecuniaria, la pena detentiva si converte in quest’ultima.
Ulteriormente, se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile.
La notifca per conoscenza all’amministratore dell’avviso di accertamento che riguarda sanzioni e imposte della società
di Luigi Ferrajoli – avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
In ambito tributario, la funzione propria della notificazione di dirigerne l’oggetto verso il destinatario e di metterglielo a disposizione in modo da provocarne la presa di conoscenza è, stante l’effetto che ne discende in rapporto all’atto contenente una pretesa impositiva, amplificata nel segno della maggiore garanzia di conoscenza effettiva. Tanto è da affermare in ragione del principio generale dettato dall’art.6 dello Statuto del contribuente (L. n.212/00), a tenore del quale l’Amministrazione finanziaria deve, in linea generale, assicurare l’effettiva conoscenza da parte del contribuente degli atti a lui destinati.
Società in perdita sistematica e beni in godimento ai soci
Scritto da di LUIGI FERRAJOLI avvocato cassazionista e dottore commercialista - titolare Studio Ferrajoli legale tributario in Bergamo e BresciaIn occasione di «Telefisco 2013» l'Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni importanti chiarimenti interpretativi in relazione alla tanto discussa disciplina delle società con perdite sistematiche. Le risposte rese ai contribuenti e alla stampa specializzata su svariati temi fiscali sono poi confluite nella C.M. 15 febbraio 2013, n. 1/E.
Accordi di ristrutturazione dei debiti: novità
Scritto da Luigi Ferrajoli: avvocato cassazionista e dottore Commercialista - Titolare Studio Ferrajofi Legale Tributario in Bergamo e BresciaI'art. 2, L. 14 maggio 2005, n. 80, di conversione del D.L. 14 marzo 2005, n. 35, ha introdotto nel nostro ordinamento l'istituto degli accordi di ristrutturazione dei debiti, disciplinato dall'art. 182-bis, legge Fallimentare (R.D.16 marzo 1942, n. 267). Con tale intervento si è voluto dare certezza e stabilità giuridica alla prassi, già da tempo ampiamente diffusa, dei concordati stragiudiziali, vaie a dire di veti e propri accordi, privi di disciplina giuridica, stipulati tra creditori e debitori per superare situazioni di insolvenza.