Avv. Luigi Ferrajoli
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Il pignoramento presso terzi: regole, modalità operative di gestione ed eventuale ritenuta
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il recupero delle somme da parte del soggetto creditore è stato notevolmente agevolato dalle nuove misure introdotte dal Governo con il D.L. 132/2014 in materia di misure urgenti di degiurisdizionalizzazione e altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile, le quali all’articolo 19 hanno previsto una innovativa e celere procedura per la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare e il successivo pignoramento, introducendo, tra l’altro, i nuovi articoli 492-bis, 521-bis, 155- bis e ss. al c.p.c..
In tale panorama legislativo, finalizzato a fungere sia da deterrente nei confronti del soggetto che si è reso inadempiente a un obbligo di legge ovvero contrattuale, sia a ridurre le lungaggini giudiziarie che sempre più spesso rappresentano la più ampia via di fuga per il debitore insolvente, il ricorso al pignoramento presso terzi seguita nell’essere, quando esperibile, il procedimento di recupero più garantista per il creditore, in quanto consente a quest’ultimo di rivalersi su un soggetto dalla solvibilità certamente più solida rispetto al debitore principale.
In tale contesto un’attenzione particolare merita la disciplina in materia di ritenute alla fonte da effettuare sulle somme liquidate a seguito del pignoramento presso terzi, nell’ambito della quale la prassi ministeriale ha svolto un ruolo essenziale definendo le modalità di effettuazione della ritenuta e dissipando numerosi dubbi interpretativi sorti dall’applicazione della stessa.
Il rapporto consulente/cliente e i profili di responsabilità alla luce delle più recenti sentenze di legittimità
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con le recenti sentenze n. 12463/2016 e n. 13007/2016 la Corte di Cassazione ha ribadito alcuni rilevanti principi in tema di responsabilità del consulente nei confronti del cliente in caso di contestazioni di natura tributaria. Tali sentenze forniscono diversi interessanti spunti in tema di responsabilità del professionista che meritano di essere esaminati alla luce del contesto normativo di riferimento.
L’opponibilità del segreto professionale in caso di verifiche fiscali presso studi legalitributari
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quali siano i requisiti di rilevanza del segreto professionale nell’ambito dell’ordinamento tributario e i presupposti di opponibilità dello stesso all’Amministrazione finanziaria nel caso di verifiche fiscali presso studi legali-tributari.
La responsabilità penale degli organi di controllo
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale
La crescente complessità delle governance aziendali fa sorgere la necessità di incrementare i poteri e gli obblighi dei componenti degli organi di controllo e in particolare del collegio sindacale, allo scopo di consentire, nel concreto, l’esercizio della funzione di vigilanza attribuita dalla legge. Alla proliferazione dei doveri attribuiti ai sindaci corrisponde un aumento delle possibilità di rispondere penalmente, anche a titolo di concorso omissivo ex articolo 40, comma 2, c.p., per i reati commessi dagli amministratori. Sul tema, si apre inoltre un nuovo interrogativo che investe la possibilità di ravvisare la responsabilità penale per i reati commessi dall’ente ex D.Lgs. 231/2001 anche in capo all’OdV, a cui spetta ai sensi dell’articolo 6, comma 2, lettera b) del Decreto il compito di “vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli organizzativi adottati”.
In tema di false comunicazioni sociali ha ancora rilievo il falso valutativo?
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Al quesito posto dalla sezione penale della Suprema Corte di Cassazione alle Sezioni Unite, con l’ordinanza di rimessione del 4 marzo 2016, quest’ultime hanno risposto, di fatto, in maniera positiva. Sussiste, infatti, “il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di “valutazione”, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, l’Agente da tali criteri si discosti consapevolmente e senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo a indurre in errore i destinatari delle comunicazioni”.
Rapporti fra processo tributario e processo penale
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio analizza il tema relativo al c.d. “doppio binario” tra processo penale e contenzioso tributario, mettendo in evidenza alcuni aspetti che tendono a mitigare tale principio. Ad esempio, la giurisprudenza ha affermato che le intercettazioni telefoniche disposte in ambito penale sono utilizzabili nel contenzioso tributario e che il giudice penale deve vagliare con spirito critico la determinazione reddituale degli uffici, specie qualora siano stati utilizzati metodi presuntivi e/o induttivi.
Sequestro e confisca per reati tributari: presupposti e limiti alla luce della giurisprudenza
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Con riferimento ai reati tributari, il sequestro preventivo e la confisca per equivalente, anche alla luce del nuovo articolo 12-bis, D.Lgs. 74/2000, introdotto dal D.Lgs. 158/2015, trovano nuova linfa, impegnando la giurisprudenza, anche di legittimità, a delinearne presupposti e limiti.
Le notifiche degli atti impositivi e delle cartelle di pagamento: modalità e vizi contestabili in giudizio
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il presente studio si pone l’obiettivo di individuare quale siano le regole applicabili al procedimento di notificazione degli atti impositivi e delle cartelle di pagamento, quale momento essenziale dei procedimenti di accertamento e di riscossione dei tributi che si perfezionano con l’emanazione di atti aventi natura recettizia la cui efficacia è subordinata al rispetto delle norme dettate in materia di notificazione.
Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
La mancata inclusione dei reati tributari elencati nel D.Lgs. 74/2000 nel novero dei reati-presupposto previsti dal D.Lgs. 231/2001 sulla “Responsabilità amministrativa degli enti” ha da sempre suscitato notevoli perplessità. La giurisprudenza, in attesa di un intervento da parte del Legislatore, sembra voler perseguire indirettamente le imprese, per le violazioni tributarie poste in essere, per mezzo delle altre fattispecie di reato prescritte dal D.Lgs. 231/2001 e mediante l’applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente anche ai reati tributari, nei limiti e alle condizioni previsti. Per evitare la comminatoria delle sanzioni stabilite sarà necessario per gli enti implementare i modelli organizzativi e adottare nuovi sistemi di controllo che assicurino una corretta gestione del rischio fiscale.
Le impugnazioni nel processo tributario: questioni problematiche e novità introdotte dal D.Lgs. 546/1992
di Luigi Ferrajoli - avvocato patrocinante in Cassazione, dottore commercialista e revisore legale in Bergamo e Brescia e direttore scientifico della rivista Accertamento e Contenzioso
Il sistema delle impugnazioni nel diritto processuale tributario, pur condividendo i principi generali della disciplina processuale civilistica, presenta alcune peculiarità che il presente lavoro si propone di esaminare alla luce della giurisprudenza di legittimità più recente e delle ultime novità legislative.